La Pro Civitate Christiana – Laboratorio di fede e di futuro ha l'obiettivo di offrire accoglienza e opportunità, linfa e respiro, missione e servizio: vi invitiamo perciò a rimanere aggiornati sulle iniziative che proponiamo, attaverso il sito e le pagine facebook e twitter.
Tutto cambia al mondo.
Noi assistiamo a trasformazioni di anime, di popoli e di religioni impensabili.
Bisogna che noi prepariamo più che opere, ponti;
più che prediche, dialoghi;
più che ricordi, nuove visioni di un avvenire di libertà, di pace, di giustizia.
don Giovanni Rossi
fondatore della Pro Civitate Christiana
Vita di don Giovanni Rossi
di Roberto Magni
3. L'Università Cattolica e la Casa del Popolo
Negli ultimi anni di episcopato il CardiÂnal Ferrari sognava di coronare la sua attività pastorale con due nuove opere, quasi ultimo frutto delle sue profonde intuizioni: l'Università Cattolica e la Casa del Popolo. l'Università , nella proÂspettiva di quel tempo, per illuminare col pensiero cristiano i più assillanti proÂblemi del momento e preparare le forze direttive della vita sociale e politica del paese. La Casa del Popolo per dare alle masse, che dalla campagna si muovevaÂno verso la città , una conveniente assiÂstenza per le varie esigenze economiÂche, professionali, culturali e religiose e raccogliere gli uffici delle organizzazioÂni cattoliche. Nel pensiero del CardinaÂle le due opere, pur con la propria fisioÂnomia, dovevano completarsi e convergere verso una medesima finalità . E all'inizio furono tanto unite che Don Giovanni, mentre attendeva alla Casa del Popolo, fu anche il primo Segretario del Comitato di Fondazione dell'UniÂversità .
Il 30 settembre 1920 il Cardinal Ferrari dava l'annuncio alla Diocesi della nuoÂva Università , approvata da. Papa BeneÂdetto XV; e il 10 novembre, uscendo per l'ultima volta dall'Arcivescovado, poteva ammirare e benedire in Via SanÂta Sofia il vasto terreno acquistato per costruire la Casa del Popolo.
Per assicurare la vita della Casa del PoÂpolo e delle varie iniziative di apostolato, nella primavera del 1920 Don GioÂvanni espose al Cardinale una idea che da tempo andava maturando: invitare i migliori elementi della Azione Cattolica maschile e femminile a formare una Comunità di laici totalmente consacrati all'apostolato. Il cardinale per diversi mesi trattenne il primo schema di StatuÂto, rispondendo a ogni sollecitazione di voler esaminare e pregare. Il 17 novemÂbre 1920, dal letto del suo martirio firÂmò l'approvazione in esperimento per tre anni della Comunità di San Paolo diÂvenuta poi Compagnia di San Paolo.
Dopo la morte del Cardinal Ferrari don Giovanni e i primi membri della nuova Comunità si impegnarono alacremente nella realizzazione della Casa del PopoÂlo, subito denominata Opera Cardinal Ferrari. Immediate furono le difficoltà e le reazioni verso un progetto ritenuto troppo imponente e grandioso, ma il laÂvoro proseguì con slancio e ardimento. Il vecchio palazzo di Via Santa Sofia venne restaurato e nella festa di San Giovanni del 1921, mentre ancora duÂravano i lavori ci fu la presa di possesso e l'avvio delle prime attività : opere asÂsistenziali, scuole, un refettorio, un penÂsionato. Ogni angolo della casa veniva utilizzato al massimo, alle volte alterÂnando l'uso di uno stesso locale per diÂversi scopi secondo le ore del giorno e della notte! Nella cappellina dedicata alla Regina degli Angeli si tenevano le funzioni religiose della Comunità e per tutta la giornata la solenne adorazione eucaristica; ogni giovedì una veglia notÂturna. Era quella la fonte di ogni entuÂsiasmo e di ogni fervore.
Cominciarono poi i lavori per un nuovo edificio su Via Mercalli, al lato opposto del vasto terreno. Venne pure allestita una tipografia per la stampa delle prime pubblicazioni, fra le quali il Piccolo, iniÂziato come quotidiano di piccolo formaÂto (da qui il nome) ma costretto dalle contrarietà incontrate a trasformarsi in settimanale, con le sole cronache dell'Opera. Divenne così l'organo dell'Associazione Cardinal Ferrari, la grande famiglia degli amici e dei sosteÂnitori delle varie iniziative di apostolato sociale. Su quelle pagine don Giovanni cominciò le sue lettere nelle quali per tanti anni avrebbe sempre trasfuso il suo entusiasmo e il suo slancio apostoÂlico. Altre pubblicazioni ebbero risoÂnanza e rilievo: Il Carroccio, Alba, La Festa, Il Corrierino.
Nell'autunno 1923 le varie attività troÂvarono una sistemazione più conveÂniente e adeguata nel nuovo palazzo di Via Mercalli: il Segretariato del Popolo, l'Ufficio collocamento, l'Ufficio legale, l'Ufficio assistenza agli ex carcerati, le scuole diurne, serali estive tecniche, professionali di arti e mestieri (per le quali sarebbe venuto in seguito un apÂposito edificio), l'Ufficio Pellegrinaggi, pensionati per universitari e operai, cuÂcine popolari, gruppi ginnici e sportivi, e una banda per rallegrare le varie maniÂfestazioni che si susseguivano nella casa.
La nuova Cappella veniva dedicata alla Regina degli Apostoli. L'attività si esteÂse ben presto alle scuole di Monza, GalÂlarate e Vaprio d'Adda per poi allargarÂsi in Italia e all'estero. Nell'estate 1923 la prima spedizione a Gerusalemme per aprirvi una casa; sul finire del 1924 a Roma; nel 1926 a Venezia, Genova e Parigi, fra gli emigranti italiani delle banlieux e gli universitari del quartiere latino. Nel 1927 Bologna, con l'AvveniÂre d'Italia, la Casa di Redenzione SociaÂle di Niguarda e infine il balzo oltre l'oceano, a Buenos Aires.
Seguire il ritmo travolgente di quegli anni sarebbe impresa ardua per chiunÂque: a un programma comune di lavoro, ogni casa aggiungeva la propria espeÂrienza dettata dalle esigenze locali. Don Giovanni era in continuo movimento da una casa all'altra, con lunghi e freÂquenti nottate in treno per tutto animaÂre, incoraggiare, stimolare. Gioie e conÂsolazioni non mancarono in tanto fervoÂre di attività , ma nemmeno le difficoltà , gli ostacoli, le incomprensioni, le soffeÂrenze, e anche il continuo questuare per sostenere tante opere. Il peso e le diffiÂcoltà economiche diventarono sempre più forti e gravose per il rapido sviluppo di tante iniziative e per i mutamenti del mondo sociale e politica